Vendita immobiliare, documenti da conoscere e produrre (2)
In che tempi vanno prodotti i documenti.
Roberto, tra i documenti da produrre prima ancora di iniziare a promuovere la vendita di casa mia, ci sono l’atto d’acquisto e il certificato energetico ma alcuni tuoi colleghi mi hanno detto che basta averli dal notaio quando si fa la vendita. Mi spieghi meglio?
Il certificato energetico (APE – Attestato di Prestazione Energetica) deve necessariamente esserci, da subito, per legge. Se esco in pubblicità e non c’è, sia entrambi a rischio sanzione, e tu più di me. Il principio è che, da subito, un eventuale interessato sappia quanto ‘costi’ l’immobile dal punto di vista del fabbisogno energetico.
L’atto di provenienza è il documento che descrive la casa, di dice dove si trova, la identifica a Catasto, ci dice come tu ne sia divenuto proprietario.
L’agente immobiliare non ha l’obbligo di visionare l’atto prima di prendere un incarico ma ha comunque il dovere di verificare le dichiarazioni del venditore e non per mancanza di fiducia ma perché è di nuovo la legge a imporglielo e la lettura dell’atto di provenienza, in questo senso, è solo l’inizio delle verifiche.
Prima di prendere un incarico di vendita, prima ancora di concordare il prezzo con cui uscire, l’agente immobiliare dovrebbe sapere tutto di casa tua: che provenienza ha, che vincoli, se ci sono convenzioni di cui tenere conto, diritti di terzi., se ci sono difformità catastali o, peggio ancora, urbanistiche. Dovrebbe chiederti la firma della delega all’accesso agli atti e accedervi.
Accettare una proposta senza sapere di una di una difformità, di un vizio, di un abuso, di un diritto di prelazione, di un’ipoteca giudiziaria o di un qualunque altro problema da risolvere, e quindi senza che lo sappia il proponente, può avere risvolti economici pesantissimi, per te che accettando hai di fatto promesso la vendita e per me che ho preso per buone le tue dichiarazioni senza verificarle.
Per me anche etici.
Quindi, i documenti, tutti e subito.