Compravendita di un terreno e contestazione del prezzo da parte dell’Agenzia delle Entrate
Cosa fare se dopo avere acquistato un terreno per costruirci casa, l’Agenzia delle Entrate contesta che il prezzo d’acquisto sia inferiore al valore venale del terreno?
Roberto, l’Agenzia delle Entrate mi ha scritto a proposito del terreno che ho comprato. Se ho capito bene ritiene che il valore corretto del terreno sia quasi il doppio di quello che l’ho pagato. Significa che ho fatto un affare?
Sarebbe bello, ma più probabilmente l’AdE sta puntando a un ricalcolo delle imposte, sul valore che ritiene corretto e non sul tuo prezzo d’acquisto.
Il valore corretto a cui fa riferimento l’AdE è il valore venale del terreno. Si ottiene attraverso la stima del valore di trasformazione, cioè, in parole povere, determinando (teoricamente) il valore di mercato della casa che ci costruisci sopra e sottraendo tutti i costi sostenuti (sempre teoricamente) per realizzarla. E su questo valore si calcolano le imposte da versare.
In linea teorica non è grave come sembra: occorre capire se il perito dell’AdE ha commesso errori e contestarli producendo tutta la documentazione possibile a sostegno delle proprie ragioni. Quanto all’esito del confronto, difficilmente si dovrà versare quanto richiesto, ma altrettanto difficilmente non si dovrà pagare nulla. Il mio consiglio è di affidarti a un bravo tecnico capace di dimostrare l’infondatezza di quanto sostenuto dall’AdE e trovare un accordo molto vicino all’importo delle imposte che hai già versato.
Dicevo teoricamente perché non bisogna dimenticare che l’AdE lavora con i prontuari, non potendo calarsi ogni volta nelle specifiche di un particolare mercato, e non potendo sapere per esempio quale sia la morfologia del terreno in esame né come sia composto, e quindi non potendo conoscere i reali costi sostenuti per la realizzazione dell’opera finita.
Le possibilità che il procedimento sia archiviato sono poche ma ci sono.